Workshop “Bonechar as soil improver and fertilizer, which perspective and future?”
- MEAT-ICO
- 14 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Parma – Una iniziativa congiunta tra Consorzio Italbiotec e Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali (CINSA) ha portato tre docenti della Guangdong University of Technology (Hangzhou, Cina) in visita presso la sede dell’Università di Parma. I tre docenti, Proff. Chuanxin Ma, Bin Han, e Chunyang Li, hanno incontrato il Prof. Nelson Marmiroli, Direttore del Consorzio CINSA e Professore Emerito dell’Università di Parma e i colleghi del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale. La visita si è svolta nell’ambito del progetto Funchars, un programma di ricerca bilaterale Italia-Cina con finanziamenti dal MAECI (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) giunto ormai al terzo anno di lavori. Il terreno comune di discussione riguarda le tecnologie più innovative per aumentare la resilienza delle pratiche agricole, pensando alla coltivazione in suoli poveri o degradati, per colture come riso e pomodoro. Di recente è uscita una pubblicazione scientifica che coinvolge i docenti italiani e cinesi, su come coltivare il riso in suoli agricoli contaminati impedendo il trasporto di metalli dal suolo alle spighe.
Di questo si è parlato il 16 gennaio a conclusione della visita, in un incontro scientifico dedicato al “biochar”, un tipo di prodotto ad alto contenuto di carbone che si ottiene per trattamento termico, combustione parziale, a partire da biomasse di origine vegetale o animale. L’esperienza dei colleghi di Guangdong nella produzione di char da residui della lavorazione delle carni ha trovato interesse in un territorio come il nostro in cui gli allevamenti animali e la produzione di salumi portano a notevoli quantità di residui da smaltire. Già anni fa il gruppo del Prof. Marmiroli aveva seguito tali argomenti in un progetto con Unione Parmense degli Industriali. Queste ricerche sono ora portate avanti nell’ambito del progetto MeatICO, finanziato da Regione Emilia-Romagna che studia strategie sostenibili per il riutilizzo delle biomasse residue legate alla filiera della produzione di carni. Al convegno sono intervenuti il Prof. Marco Trevisan e la Prof.ssa Lucrezia Lamastra, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Le conoscenze attuali oggetto dell’incontro mostreranno come char da vegetali e animali servono a valorizzare materiale che altrimenti andrebbe smaltito a caro prezzo, apportando invece ai suoli agricoli benefici in termini di fertilizzazione, risparmio idrico, apporto di materia organica e sequestro di carbonio – una serie di “servizi ecosistemici” di grande impatto.
Presso il Centro Santa Elisabetta al Campus di Scienze e Tecnologie dell’Università. I partecipanti, in presenza e online, erano oltre 50 – spaziando dagli USA, Turchia, Finlandia, Irlanda e Italia.
Comments